RELAZIONE TRA ATTIVITÀ MOTORIA E SALUTE
La buona pratica dell’attività fisica, se acquisita nell’infanzia, diventa parte integrante dello stile di vita della persona. I bambini in età infantile, infatti, apprendono quei comportamenti che saranno duraturi nel tempo e che possono quindi influenzare la propria saluta negli anni a venire.
L’attività fisica, ricreativa o sportiva come stile di vita ha un’importanza rilevante in età evolutiva poiché promuove la crescita e lo sviluppo nell’infanzia, con molteplici benefici per la salute fisica, mentale e cognitiva, funzionali al raggiungimento di un sviluppo armonico.
La partecipazione ad attività motorie può essere inoltre di supporto allo sviluppo sociale dei bambini, offrendo loro opportunità per l’espressione personale, la costruzione dell’autostima, l’interazione e l’integrazione sociale, competenze e abilità utili per la vita futura.
Purtroppo i dati riferiti alla popolazione più giovane indicano una tendenza alla scarsa attività fisica. La carenza di spazi e di tempi adeguati fa sì che i bambini e gli adolescenti siano sempre più spesso confinati in spazi chiusi coinvolti in attività sedentarie quali guardare la televisione, giocare ai videogame, con lo smartphone o il tablet.
L’eccessiva sedentarietà e la poca attività fisica rappresentino due importanti fattori di rischio, separati e distinti, nel determinare malattie croniche e metaboliche come malattie cardiovascolari o diabete.
DATI SULL’ATTIVITÀ FISICA E LA SEDENTARIETÀ
Grazie ai sistemi di sorveglianza OKkio alla Salute e Health Behaviour in School-aged Children (Hbsc), promossi e finanziati dal Ministero della Salute/Ccm e coordinati dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss), possiamo avere indicazioni sugli stili di vita dei bambini della scuola primaria e sui comportamenti a rischio nella pre-adolescenza
Attività fisica e sedentarietà nei bambini
I risultati dell’indagine di OKkio alla Salute confermano la scarsa tendenza all’attività fisica dei bambini italiani: il 34% dei bambini dedica al massimo un giorno a settimana (almeno 1 ora) allo svolgimento di attività fisica strutturata e quasi 1 bambino su 4 dedica al massimo un giorno a settimana (almeno 1 ora) allo svolgimento di giochi di movimento.
Secondo le raccomandazioni Oms e della comunità scientifica, occorre limitare il tempo che i bambini passano davanti allo schermo (TV/videogiochi, ecc.) a non più di 2 ore al giorno.
In Italia ben il 44% dei bambini ha la TV nella propria camera da letto e il 41% trascorre più di 2 ore al giorno davanti a TV/videogiochi/tablet/cellulari; tale comportamento è maggiormente presente nei bambini che vivono al Sud, nei maschi e nei figli con genitori con basso titolo di studio.
L’attenzione è rivolta anche all’obesità e il sovrappeso; tra i bambini di 8-9 anni, 1 su 3 è in sovrappeso od obeso, il 21,3% e il 9,3%, rispettivamente. Le femmine sono meno obese dei maschi (8,8% vs 9,7%) e le Regioni del Sud e del Centro hanno prevalenze di sovrappeso e obesità più elevate, anche se nel corso degli anni i bambini in eccesso ponderale sono diminuiti.
Raccomandazioni OMS sull’attività fisica per bambini
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) i livelli raccomandati di attività fisica per bambini e adolescenti (5-17 anni) comprendono tutte quelle attività come il gioco, l’esercizio strutturato, l’educazione fisica, lo sport, gli spostamenti, realizzate nel contesto familiare, scolastico e di comunità, che permettono nel loro insieme di accumulare giornalmente almeno 60 minuti di attività motoria di intensità da moderata a vigorosa.
Occorre tuttavia sottolineare che, nell’orientare gli stili di vita, giocano un ruolo rilevante fattori che appartengono alla sfera individuale, come le conoscenze o le credenze, ma anche condizioni appartenenti alla sfera ambientale, come i servizi e le risorse del luogo in cui si vive, e fattori della sfera relazionale, come il sostegno sociale, la condivisione e il supporto da parte di familiari e amici. Dunque, è anche l’ambiente di vita, inteso nel suo complesso, a orientare i comportamenti dei singoli.
Lo sviluppo di strategie e azioni di promozione dell’attività fisica nei bambini e negli adolescenti, è considerato un obiettivo prioritario di sanità pubblica che può avere effetti benefici a breve e lungo termine sia sulla qualità di vita e sul benessere individuale, sia sulla salute della comunità, contribuendo a ridurre i costi sanitari diretti e indiretti. Tale obiettivo può essere raggiunto attraverso un percorso intersettoriale con una costante attenzione a tutti i determinanti che possono contribuire a costruire la salute come risorsa di vita quotidiana.
FONTE: Chiara Cattaneo, Paola Nardone – Iss (Istituto Superiore di Sanità)
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